13 anni di esperienza

Cosa faresti oggi se non fossi un consulente finanziario e perché?

Avrei tentato la carriera accademica, una diversa maniera di coltivare l‘ambizione di esser utile alla collettività veicolando contenuti di qualità, di sviluppare solide relazioni interpersonali e di combattere la monotonia di un impiego ripetitivo: tratti che l‘accomunano con l‘attività consulenziale.

Andrea Fumarola
Banca Mediolanum

Cosa distingue un consulente da un semplice venditore?

Rovescio la domanda: cos‘hanno in comune un consulente e un venditore? Nulla! Pur con il massimo rispetto per la professione, non mi sono mai considerato un venditore, mi piace pensare di assolvere un compito ad elevato valore aggiunto e di strategica rilevanza sociale: aiuto le persone a prendere decisioni complesse. Il processo decisionale passa attraverso una fase di analisi e mappatura dello status quo e delle criticità che esprime, delle esigenze esplicite e latenti, coniugando elementi oggettivi (tempo) e soggettivi (tolleranze), portando a soluzioni verticali, personalizzate e non replicabili tra loro, soluzioni che, come tali, diventano incompatibili con la vendita indistinta al mercato potenziale.

Perché il mercato sta tornando a un modello di architettura chiusa?

La pluralità di alternative in un contesto competitivo aiuta ad efficientare il mercato comprimendo i margini a beneficio del risparmiatore. D’altro canto, il prodotto è l’ultimo anello di una catena del valore e di un metodo analitico che vede nei bisogni del cliente e nella coerenza tra bisogni e soluzioni adottate i driver decisionali principali.

Con la Mifid2 i clienti devono ora evidenziare le proprie preferenze di sostenibilità. I tuoi clienti dove si stanno orientando?

I clienti dimostrano attenzione e sensibilità al tema della sostenibilità, tuttavia la domanda di specifici prodotti Esg è ancora in una fase embrionale. Il progetto di matrice di materialità a cui la Banca sta lavorando con l’Università Cattolica Sacro Cuore, a tendere aiuterà i clienti a maturare maggiore consapevolezza del loro posizionamento rispetto alla dimensione della sostenibilità, contribuendo a trasformare quella che oggi è una sensibilità in una domanda futura.

BIO

Andrea Fumarola proviene da una formazione classica e una laurea in filosofia, le sue radici affondano quindi in un mondo distante da quello dei numeri e della finanza. Dall’incontro però, nel 2009, con Banca Mediolanum ha la fortuna di aver trasformato una passione in lavoro e di vivere ancora oggi con lo stesso entusiasmo il rapporto con questo universo affascinante. La necessità di alzare costantemente l’asticella delle proprie competenze lo ha portato, negli anni, ad intraprendere un percorso di formazione specifica: nel 2017 la certificazione Efa seguita nel 2019 da quella di Efp, gli permettono oggi di assistere con consapevolezza clienti caratterizzati da esigenze articolate. Trasformare la complessità in semplicità, costruire percorsi comunicativi razionali che aiutino le persone che si affidano al consulente per compiere scelte consapevoli, scelte che non riguardano soltanto i loro risparmi bensì i patrimoni nel loro complesso e che vanno pertanto maneggiate con la massima cura, discrezione e professionalità.

13 anni di esperienza

Cosa faresti oggi se non fossi un consulente finanziario e perché?

Avrei tentato la carriera accademica, una diversa maniera di coltivare l‘ambizione di esser utile alla collettività veicolando contenuti di qualità, di sviluppare solide relazioni interpersonali e di combattere la monotonia di un impiego ripetitivo: tratti che l‘accomunano con l‘attività consulenziale.