
Cosa faresti oggi se non fossi un investitore istituzionale e perché?
Mi piacerebbe valorizzare la mia terra d’origine per le sue bellezze archeologiche e paesaggistiche.
Quali sono le asset class su cui state puntando ora che l’inflazione è al galoppo e tutte le banche centrali stanno alzando i tassi?
Non potendo investire direttamente in commodities, dobbiamo essere selettivi all’interno del mondo obbligazionario e azionario: nel primo caso stiamo monitorando in particolare la parte governativa periferica ed emergente, dove già si presentano livelli interessanti in alcune parti della curva. Lato azionario, non possiamo esimerci da un approccio tattico: l’alta volatilità e la dipendenza dalle news, non consentono di adottare un approccio troppo prudente, nonostante il periodo di incertezza.
Come cambia il processo di analisi, selezione e monitoraggio tra gli investimenti nei mercati pubblici e quelli nei mercati privati? Avete implementato nuovi criteri?
La selezione e il monitoraggio dei mercati privati ci aiutano a rafforzare l’approccio in essere nei mercati pubblici, in quanto nei primi dobbiamo considerare e valutare attentamente la solidità e il track record dell’asset management, le metodologie di valutazione utilizzate e la liquidità degli asset sottostanti.
Come gestite la criticità derivante dal fatto che i diversi asset manager spesso adottano una definizione di “investimento sostenibile” personale e declinata in un ampio ventaglio di possibilità?
Ogni asset manager dovrebbe avere il proprio approccio, la propria filosofia “sostenibile”. Il nostro approccio è semplice e chiaro: l’importante è avere una coerenza tra i nostri principi e obiettivi e quelli degli asset manager che selezioniamo all’interno delle nostre soluzioni finanziarie.
Nato a Cagliari, dopo la laurea triennale Angelo Latti si trasferisce a Trieste, per uno stage in Generali Investments. Nel 2008 si sposta nella sede di Parigi, con il ruolo di analista finanziario, specializzato nei settori telecom e media: quattro anni in cui ha avuto la possibilità di conoscere tanti professionisti e arricchire il bagaglio culturale. Nel 2013 rientra a Trieste, dove assume il ruolo di l’equity portfolio manager. Insieme ad un altro collega, gestisce gli investimenti diretti del portafoglio P&C del gruppo. Nel 2016 passa nel team global unit-linked del gruppo: il percorso professionale si è evoluto dalla conoscenza degli ingredienti finanziari allo sviluppo strategico dei prodotti. Nel 2021 coglie l’opportunità di entrare in Zurich come head unit-linked & pension funds: “sono entusiasta di essere parte di una solida realtà che si sta evolvendo nella consulenza finanziaria e nell’arricchimento dei prodotti e servizi per la clientela”.
Cosa faresti oggi se non fossi un investitore istituzionale e perché?
Mi piacerebbe valorizzare la mia terra d’origine per le sue bellezze archeologiche e paesaggistiche.