
Cosa faresti oggi se non fossi un consulente finanziario e perché?
È una domanda che mi mette in seria difficoltà. È dall’età di vent’anni che sono nel mondo del risparmio, qualcosa di diverso per me non riesco a pensarlo e a concepirlo, vivo la mia professione a 360 gradi quasi come fosse una missione. Se proprio dovessi pensare a una professione diversa credo che sceglierei comunque un lavoro che mi consenta di stare a contatto con le persone.
Cosa distingue un consulente da un semplice venditore?
Il consulente finanziario studia e pianifica la futura tranquillità finanziaria e personale del suo cliente e della sua famiglia: l’abbiamo definito wellbanking. Nel suo procedere non nasce mai l’obbiettivo di ‘’vendere qualcosa’’. Da ciò si deduce che fra financial wellbanker e un semplice venditore non ci sia nessuna cosa in comune.
Perché il mercato sta tornando a un modello di architettura chiusa?
Ritengo che il mercato stia andando verso un modello di architettura chiusa esclusivamente per una questione di gestione sui costi e sulle marginalità. Personalmente preferisco comunque vivere in un mondo con architettura aperta dove possa avere la possibilità di una scelta più ampia possibile ed una mandante che mi permetta di servire a meglio il cliente, non facendo differenza tra prodotti di casa e di terzi.
Con la Mifid2 i clienti devono ora evidenziare le proprie preferenze di sostenibilità. I tuoi clienti dove si stanno orientando?
Visti i tempi che stiamo vivendo il tema della sostenibilità è diventato predominante nelle scelte non solo finanziarie ma direi di aspettativa di vita delle persone. Si predilige, una volta avuta conoscenza, prestare attenzione nel scegliere investimenti che abbiano un impatto importante riguardante temi quali cambiamenti climatici e sostenibilità ambientale.
Nato in provincia di Brescia diplomato ragioniere, Angiolino Loda viene assunto in Banca Popolare di Brescia dopo il diploma. Ricopre quasi tutti i ruoli impiegatizi fino ad assumere la direzione di una filiale nel 2001; nel 2007 abbandona il ‘’posto fisso’’ per diventare consulente finanziario, prima per Hypo Bank e dal 2013 in Credem.
Cosa faresti oggi se non fossi un consulente finanziario e perché?
È una domanda che mi mette in seria difficoltà. È dall’età di vent’anni che sono nel mondo del risparmio, qualcosa di diverso per me non riesco a pensarlo e a concepirlo, vivo la mia professione a 360 gradi quasi come fosse una missione. Se proprio dovessi pensare a una professione diversa credo che sceglierei comunque un lavoro che mi consenta di stare a contatto con le persone.