
Cosa faresti oggi se non fossi un investitore istituzionale e perché?
Mi piacerebbe dedicarmi alla politica per avere la chance di dare un contributo di idee alle varie problematiche interne del paese (ovviamente con uno sottostante economico).
Quali sono le asset class su cui state puntando ora che l’inflazione è al galoppo e tutte le banche centrali stanno alzando i tassi?
Vicino ad Acapulco, in Messico, vi è uno strapiombo sul mare da cui vengono effettuati tuffi pericolosi soprattutto per il flusso e riflusso del mare; è importante conoscere il livello dell’acqua per evitare la bassa marea. Nel mondo della gestione finanziaria bisogna adeguare le scelte d’investimento non tanto sulla scia dei dati di oggi, ma su quelli presumibilmente di domani. L’importante crescita dell’inflazione e dei tassi d’interesse sono stati da noi gestiti con strumenti inflation linked, prodotti nominali a duration corta e rimanendo conservativi sull’equity. Ora sta per iniziare un nuovo ciclo di tuffi, iniziamo dall’obbligazionario governativo.
Come cambia il processo di analisi, selezione e monitoraggio tra gli investimenti nei mercati pubblici e quelli nei mercati privati? Avete implementato nuovi criteri?
Nel corso degli ultimi dieci anni Cassa Forense ha incrementato la propria quota d’investimento nei mercati privati avviando un percorso di adeguamento delle competenze per la valutazione e selezione di tali strumenti. In questo contesto hanno maggior rilievo la capacità del gestore, la solidità del team d’investimento e la governance del fondo. Le ulteriori fasi del processo di selezione sono le stesse del mondo liquido, dalla definizione dll’asset allocation di portafoglio al monitoraggio degli investimenti e del mercato per la selezione delle opportunità.
Come gestite la criticità derivante dal fatto che i diversi asset manager spesso adottano una definizione di “investimento sostenibile” personale e declinata in un ampio ventaglio di possibilità?
L’ultimo regolamento dell’Unione Europea sulla definizione di “investimento sostenibile”, entrato in vigore a gennaio 2022, aggiunge un livello di trasparenza ai partecipanti ai mercati finanziari, sostenendo da un lato il flusso di capitali verso la finanza sostenibile e diminuendo dall’altro la discrezionalità dei singoli gestori. Il percorso, pur essendo ancora lungo, sembra ben avviato.
Nel 1982 consegue la laurea in Economia e Commercio presso l’Università “La Sapienza” di Roma, seguita l’anno dopo da un corso di perfezionamento in discipline bancarie. Subito dopo la laurea, Enrico Cibati avvia la sua attività presso la direzione generale della Banca Nazionale del Lavoro dove si occupa di investimenti nell’area titoli della banca. Nel 1997 entra in Banca Finnat come head of asset management, con responsabilità nelle gestioni patrimoniali e nei fondi comuni di investimento e dal 2000 si occupa della gestione di 5 comparti della New Millenium Sicav, fondo di diritto Lussemburghese. Nel 2006 ha inizio invece la sua carriera in Cassa Forense, dove ricopre il ruolo di dirigente dell’ufficio investimenti e ha il compito di predisporre e presentare le proposte d’investimento al Consiglio di amministrazione. Membro del Comitato Investimenti dell’Ente, Cibati è spesso relatore ad appuntamenti istituzionali, ed è presente in numerosi advisory board e comitati consultivi di fondi di private equity e di reale estate.
Cosa faresti oggi se non fossi un investitore istituzionale e perché?
Mi piacerebbe dedicarmi alla politica per avere la chance di dare un contributo di idee alle varie problematiche interne del paese (ovviamente con uno sottostante economico).