31 anni di esperienza

Cosa faresti oggi se non fossi un consulente finanziario e perché?

Lavorerei nel mondo del private equity: modelli di business, strategie aziendali, valutazioni e numeri sono sempre stati e restano le mie passioni.

Eugenio Ceresole
Fineco

Cosa distingue un consulente da un semplice venditore?

La capacità di ascolto, di contestualizzare le necessità del cliente in ambito patrimoniale, familiare ed eventualmente successorio, l’attenzione alle conoscenze finanziarie personali e alla propensione al rischio, unite a una attenta lettura e spiegazione del mercato. Questi sono gli elementi che permettono al private banker di costruire, insieme al cliente, le soluzioni di investimento più adatte, equilibrate e diversificate. A mio parere il private banker deve ascoltare, capire e proporre, mai vendere.

Perché il mercato sta tornando a un modello di architettura chiusa?

Le necessità derivanti dalla MiFid2 in termini di controllo del rischio e incidenza dei costi e la volontà di razionalizzare la gestione dei portafogli, passano anche attraverso una semplificazione dell’offerta. Nel caso di Fineco, ad esempio, l’architettura non si sta chiudendo, ma si sta efficientando. Questo passaggio può portare importanti benefici al cliente se gestito in maniera intelligente, professionale e comunque aperta.

Con la Mifid2 i clienti devono ora evidenziare le proprie preferenze di sostenibilità. I tuoi clienti dove si stanno orientando?

I clienti sono più attenti ai temi della sostenibilità, non solo per la MiFid2, ma per una naturale evoluzione culturale. È quindi importante inserire queste considerazioni nelle riflessioni per la costruzione del portafoglio, anche se la classificazione Esg non è ancora considerata come un vincolo nella scelta delle soluzioni patrimoniali.

BIO

Eugenio Ceresole è nato nel 1967 a Torino. Laureato con lode in economia, inizia la propria carriera nel 1991 a Milano presso Gesticredit. Nel 1992 avvia a Londra un percorso internazionale sui mercati finanziari, che lo vede prima responsabile dell’equity per l’Europa Continentale da Ubs Philips & Drew, poi managing director e head of equity da Merrill Lynch, che nel 1999 gli affida il compito di sviluppare l’attività dedicata alla clientela istituzionale italiana. Nel 2013, spinto dal desiderio di mettere a disposizione della clientela privata l’esperienza corporate maturata, trova in Fineco la possibilità di dar vita a un nuovo modello di private banking, costruito sulla flessibilità, la trasparenza e il dinamismo propri di una realtà nata digitale. Oggi Ceresole guida un team di consulenti di grande successo e ha consolidato negli anni uno dei portafogli più importanti di Fineco.

31 anni di esperienza

Cosa faresti oggi se non fossi un consulente finanziario e perché?

Lavorerei nel mondo del private equity: modelli di business, strategie aziendali, valutazioni e numeri sono sempre stati e restano le mie passioni.