
Cosa faresti oggi se non fossi un investitore istituzionale e perché?
Non cambierei, lavorerei sicuramente nello stesso settore.
Quali sono le asset class su cui state puntando ora che l’inflazione è al galoppo e tutte le banche centrali stanno alzando i tassi?
Il piano 2023 è ancora in fase di definizione e approvazione. Sicuramente terrà conto dell’evoluzione delle politiche monetarie e dell’andamento dell’inflazione coinvolgendo le asset class che potranno beneficiare di questi trend, in primis gli investimenti nell’economia reale. Il piano sarà anche accompagnato dal continuo allineamento alle allocazioni strategiche target.
Come cambia il processo di analisi, selezione e monitoraggio tra gli investimenti nei mercati pubblici e quelli nei mercati privati? Avete implementato nuovi criteri?
I processi di investimento e monitoraggio sono assimilabili e cerchiamo di mantenere lo stesso approccio trasversalmente su tutto il patrimonio: adeguatezza e conformità all’asset allocation e ai relativi obiettivi di rischio rendimento, massima partecipazione, trasparenza, rispetto dei requisiti minimi. Si tratta di un modus operandi consolidato che fa parte della nostra “cultura dell’investire”. Ciascuna asset class presenta poi aspetti peculiari: per i prodotti passivi i principali elementi di valutazione sono i costi e la capacità di tracking, per le strategie attive liquide oltre ad elementi qualitativi come il team, l’organizzazione, l’allineamento di interessi, gran parte delle analisi vengono svolte sul track record e la sua replicabilità. Per gli investimenti in fondi chiusi, si aggiungono moltissimi temi di natura contrattuale/legale.
Come gestite la criticità derivante dal fatto che i diversi asset manager spesso adottano una definizione di “investimento sostenibile” personale e declinata in un ampio ventaglio di possibilità?
Non avendo ancora definito stringenti linee guida in materia di sostenibilità né specifici vincoli di esclusione, non siamo particolarmente esposti a questo tipo di criticità. Come primo step, puntiamo a verificare che il gestore sia allineato alle migliori prassi di mercato sia in fase di due diligence che monitoraggio. L’intenzione futura è di orientarci sempre più su temi specifici.
Fiamma Bonfiglio è laureata in Finanza quantitativa e mercati finanziari all’Università di Tor Vergata, nel 2013 viene selezionata da Cassa Dottori Commercialisti per svolgere un tirocinio all’interno del servizio investimenti mobiliari che stava allora cominciando a strutturarsi. Dal 2020 è responsabile del servizio financial asset management di Cassa Dottori Commercialisti. È appassionata di tennis e sci.
Cosa faresti oggi se non fossi un investitore istituzionale e perché?
Non cambierei, lavorerei sicuramente nello stesso settore.