32 anni di esperienza

Cosa faresti oggi se non fossi un consulente finanziario e perché?

Mi piacerebbe fare lo speaker radiofonico e condurre un programma. Da ragazzo ho lavorato per alcuni anni in una radio ed è stata un’esperienza che porto ancora nel cuore. I motivi per i quali seguirei questa strada sono diversi, innanzitutto mi piace raccontare e intrattenere, entrare nelle vite delle persone per offrire loro svago e contenuti di qualità e, inoltre, è un lavoro molto creativo. Un ulteriore motivo è che amo la musica, sono un appassionato di jazz e rock e mi piacciono le storie e gli aneddoti legate ai musicisti.

Roberto Lanzetti
CheBanca!

Cosa distingue un consulente da un semplice venditore?

Un venditore tende a soddisfare le esigenze dei suoi clienti con il prodotto che nello specifico deve vendere. Un consulente finanziario vive un percorso di crescita, soprattutto personale, che questa professione offre nelle relazioni e nel costante impegno verso la migliore soluzione d’investimento da proporre alla clientela. In una realtà come CheBanca! che vanta un modello di open architecture, clienti e consulenti possono disporre dei migliori prodotti d’investimento per ogni singola esigenza.

Perché il mercato sta tornando a un modello di architettura chiusa?

Si sta tornando verso un’architettura chiusa perché la normativa MiFid impone costi aggiuntivi con pressione sui margini in nome della trasparenza. La competizione sarà più sentita e solamente chi riuscirà a fare la differenza potrà rimanere ai vertici. La nostra rete fin da subito ha puntato sulla gamma prodotti e sulla qualità del servizio offerto attraverso un modello di vera open architecture che da sempre ci caratterizza.

Con la Mifid2 i clienti devono ora evidenziare le proprie preferenze di sostenibilità. I tuoi clienti dove si stanno orientando?

Le preferenze di sostenibilità dei nostri clienti sono chiaramente espresse nel corso del processo di profilazione, mentre creiamo il portafoglio finanziario. Le tematiche che riscuotono maggiore interesse sono legate ai cambiamenti climatici, alla robotica e alle energie pulite.

BIO

Con un’esperienza di oltre trent’anni nel settore finanziario, oggi Roberto Lanzetti è parte della rete dei consulenti finanziari di CheBanca!, realtà nella quale è approdato a settembre 2019 e da un anno ricopre il ruolo di group manager di Torino. In precedenza, ha lavorato nella divisione wealth management di Banca Generali (2010-2019) acquisendo competenze in merito alla gestione di clienti private, alla pianificazione finanziaria e al passaggio generazionale. Dal 1995 al 2010 ha fatto parte della rete di Azimut crescendo come professionista. Dal 1990 al 1995 ha collaborato con Programma Italia, oggi Mediolanum, ponendo le basi per la sua crescita come consulente finanziario attraverso la costruzione di un portafoglio clienti grazie a una costante attività commerciale.

32 anni di esperienza

Cosa faresti oggi se non fossi un consulente finanziario e perché?

Mi piacerebbe fare lo speaker radiofonico e condurre un programma. Da ragazzo ho lavorato per alcuni anni in una radio ed è stata un’esperienza che porto ancora nel cuore. I motivi per i quali seguirei questa strada sono diversi, innanzitutto mi piace raccontare e intrattenere, entrare nelle vite delle persone per offrire loro svago e contenuti di qualità e, inoltre, è un lavoro molto creativo. Un ulteriore motivo è che amo la musica, sono un appassionato di jazz e rock e mi piacciono le storie e gli aneddoti legate ai musicisti.