
Cosa faresti oggi se non fossi un fund selector e perché?
Architetto d’interni ed esterni, passione lasciata inespressa.
Inflazione e crisi delle materie prime stanno fiaccando le più grandi economie mondiali. Cosa deve fare un fund selector per non avere problemi?
Il conflitto in Ucraina ha fatto emergere le forti vulnerabilità della zona europea relativamente all’indipendenza energetica, anche frutto della poca lungimiranza dell’area sul tema. Il problema dell’inflazione ha origine nel periodo della pandemia, con un susseguirsi di squilibri tra domanda e offerta prima per i beni e successivamente per i servizi a livello globale. Con la forte salita dei costi di trasporto, del gas e dell’energia in generale il livello dell’inflazione nei paesi occidentali è poi inaspettatamente andato fuori controllo, innescando un atteggiamento fortemente restrittivo delle principali Banche Centrali.
In questo contesto la correlazione tra classi di attivo è cresciuta molto in ricorrenti fasi, anche tra componente azionaria e obbligazionaria governativa, privando quest’ultima del suo potere protettivo. L’unica vera protezione naturale è arrivata dal dollaro. È stato veramente difficile trovare dei decorrelatori.
Sarebbe raccomandabile individuare qualche strategia alternativa liquida da inserire in portafoglio, ad esempio tra i Cta e i market neutral vi sono strategie che hanno dato soddisfazione.
Eviterei ancora per il momento classi di attivo più speculative che nel caso di sostenuta recessione potrebbero avere ancora problemi.
Quanto è cambiato con la guerra in Ucraina il tuo approccio nella costruzione del portafoglio?
Con questo contesto economico e di mercato è stato necessario ricercare strategie capaci di decorrelare dalle principali classi di attivo, portafogli con un tilt più “value” per ridurre la componente “growth”, particolarmente sotto pressione per la veloce risalita dei rendimenti senza precedenti nel recente passato.
Professionista del risparmio gestito con più di 20 anni di esperienza. Laureata con lode in economia bancaria, finanziaria e assicurativa all’Università Cattolica di Milano, Rossana Brambilla inizia la sua carriera come gestore di fondi azionari internazionali per poi specializzarsi sull’Asia e Paesi emergenti. Arricchita anche da esperienze manageriali e organizzative all’estero, negli ultimi anni ha assunto la responsabilità di un team di collaboratori attivi nella gestione di prodotti multi-asset, multi-manager e strategie flessibili. Nel corso degli anni si è inoltre specializzata nella finanza sostenibile, sia dal punto di vista regolamentare che gestionale, assumendo pertanto un ruolo di coordinamento interno.
Cosa faresti oggi se non fossi un fund selector e perché?
Architetto d’interni ed esterni, passione lasciata inespressa.